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La famiglia: non è sempre ciò che sembra

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La famiglia è la cosa più importante, devi sempre pensare prima a loro. 

In Italia abbiamo una Legge non scritta che è quella di dover difendere la famiglia, anche quando questa non si comporta da tale, quando all’interno della famiglia vi sono criminali e anche quando usano tutte le loro forze per rovinare la tua vita. Bisogna sempre perdonare i propri genitori anche quando si subiscono violenze sessuali da parte loro; bisogna sempre perdonare i propri fratelli e sorelle anche quando ti fanno divorziare, ti portano via l’azienda che hai creato con le tue uniche forze, quando ti rubano i soldi da casa o quando molestano i tuoi figli. Sono i tuoi familiari e devi difenderli, sempre. Non importa quanto sia grave ciò che ti hanno fatto, qui in Italia la Legge della famiglia vale più della Legge stessa: devi perdonare i tuoi familiari e devi proteggerli, sempre. 

Ma non sono d’accordo con questa Legge italiana non scritta, seppur scavalchi la Legge stessa innumerevoli volte. Qui in Italia puoi subire violenze e ingiustizie ma, se queste arrivano dai tuoi stessi familiari, tutti intorno a te ti diranno che sei tu in torto, che devi perdonare, che devi evitare di denunciare, e te lo dicono le stesse forze dell’ordine: se intendi denunciare i tuoi genitori per le violenze che hai subìto, ti chiederanno di tornare a casa e ripensarci, perché i genitori sono sempre i genitori e devi saperli perdonare. Sei tu quello in torto che non è capace di perdonare, mentre loro sono i tuoi genitori “e tutti commettono errori”, quindi devi perdonarli e tacere. 

Qui in Italia, le violenze domestiche, quelle psicologiche e quelle fisiche, devono sempre essere perdonate, perché se sono i tuoi genitori a farle allora sei tu quello in torto, perché tu non sei capace di perdonare. “Tutti commettono errori” ti ripeteranno, all’infinito, chiunque tu scelga per confidarti, spingendoti a chiuderti sempre di più e rendendoti profondamente difficile aprirti e raccontare ciò che ti è accaduto. A chiunque tu racconti ciò che hai vissuto ti diranno “poverino, mi dispiace” e poi concluderanno la frase con “ma sono pur sempre i tuoi genitori, devi perdonarli”. Questo è ciò che avviene in Italia: la famiglia va ben oltre la Legge, va ben oltre la giustizia e i diritti umani: se è la tua famiglia a commettere un reato tu devi proteggerla ugualmente, è la tua famiglia e devi saperla perdonare. Seppure la tua famiglia non ti sia mai stata di sostegno, non ti abbia mai dato forza ma ti abbia sempre spezzato le gambe su qualunque strada volessi intraprendere, devi sempre ricordarti che la famiglia è pur sempre la famiglia e devi amarla e rispettarla, anche se loro non ti hanno amato né rispettato. 

Una volta adulto, che tu abbia 30 anni o che tu ne abbia 50 anni, inizierai a dimenticare ciò che ti hanno fatto e ti dimenticherai quanti fallimenti hanno causato nella tua vita e nella tua carriera, quanti danni hai subìto per colpa loro. Dentro di te lo sai che è dovuto a loro, ma sotto ipnosi dovrai ripetere anche tu la stessa identica frase: “la famiglia è pur sempre la famiglia, li amo e li rispetto”. Che tu abbia subìto violenze sessuali da tuo padre, dovrai sempre e comunque parlare bene di lui e dire alla gente “lo amo e lo rispetto, è pur sempre mio padre”. Seppur tu abbia subìto violenze fisiche o sessuali da tua madre dovrai sempre parlare bene di lei con la gente, e dire “è pur sempre mia madre, tutti commettono errori, la amo e la rispetto”. Non importa se tuo fratello ha rovinato la tua vita, o se tua sorella la sta rovinando ancora, tu sei quello in torto perché devi perdonarli e porgere l’altra guancia. Questa è la vera Legge in Italia: i familiari non vengono puniti, le loro violenze fanno parte della famiglia italiana, perciò devi sempre amare e rispettare la tua famiglia. 

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Oppure puoi uscire dal recinto, smettere di essere legato a chi ti danneggia, a chi ti ha sempre fatto soffrire, tenere bene a mente ciò che ti è stato fatto e non obbedire alla regola imposta a prescindere da quante volte te la sentirai ripetere in testa. Se hai subìto violenze denuncia, se stai subendo ingiustizie reagisci. Loro sfrutteranno sempre il metodo di farti sentire in colpa per tenerti legato in una gabbia di ingiustizie, mentre tu continuerai a subire senza che loro si sentiranno mai in colpa. Non restare fermo a subire sottomesso e poi criticare l’Italia per l’ingiustizia e l’inaffidabilità della Legge. Se la giustizia in Italia non funziona è perché ognuno di noi non sta contribuendo a farla funzionare. Tutti commettono errori, ma le violenze fisiche e psicologiche non sono semplici errori e dobbiamo smettere di proteggere chi ci fa del male e finire poi per crescere i nostri figli nello stesso identico modo. La famiglia va amata e difesa se merita questo, se si è sempre comportata da famiglia amorevole. Una famiglia violenta non merita di essere protetta e perdonata, contribuendo alla distruzione della società italiana. Dovremmo amare la giustizia molto più di una famiglia distruttiva, se è quella in cui abbiamo vissuto da tutta la vita, senza sentirci in colpa. 

Angel Jeanne 

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77 comments
  • tyler_durden
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    21:17 05/03/25

    Sembra un argomento banale ma non lo è per niente, considerando che molte persone subiscono violenze fisiche e psicologiche proprio dai familiari. Sicuramente non è facile da ammettere o addirittura da denunciare ma la famiglia sono le prime persone che dovrebbe farti sentire protetto e voler bene, quindi subire violenze da quelle persone fa ancora più male e ne consegue inevitabilmente una perenne scarsa fiducia verso il prossimo. Anche il d

  • Gianmarco
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    15:11 05/03/25

    Sono assolutamente d'accordo con tutto Angel; io per fortuna non ho subito mai cose gravi né a livello fisico né a livello psicologico da parte dei miei genitori; certo, i litigi ci sono stati ma nulla che a mai portato a conseguenze più gravi da entrambe le parti. Però ovviamente, posso affermare che le ingiustizie, qualunque esse siano, non vanno né perdonate né accettate ma bisogna reagire e far capire che nessuno può prendersi il diritto di ferire un'altra persona né fisicamente né psicologicamente. Ci sono genitori che non capiscono per esempio che i figli dovrebbero fare la propria vita senza che loro si intromettano o che peggio sabotino la vita del figlio/a, ma purtroppo molte volte questo non succede perché loro credono(non si sa perché) che il figlio o la figlia in qualche modo debba fare quello che dicono loro, ma non hanno capito che non è assolutamente così. In più molti si giustificano e credono che dicendo tante cose, molto spesso anche offendendo il figlio/la figlia, facciano bene e siano nel giusto perché loro semplicemente si preoccupano e quindi possono dire qualsiasi cosa. È una cosa che non condivido per nulla. Fare il genitore non è facile e anzi, richiede molta pazienza, capacità di comunicazione e soprattutto consapevolezza, cosa che molte persone non hanno.

  • Lela
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    14:32 05/03/25

    Mi riesce difficile parlare di questo argomento , perchè per me è stata dura essere figlia . E si , nella mia famiglia vi erano imposizioni vecchie e sorpassate , ma non andavano infrante , perchè se sei nata per ultima ,per forza sei quella che non sà niente , quindi è giusto che vieni umiliata e zittita ! e con i fratelli , c'era per caso solidarietà ? cosa ?gli uni contro gli altri , altrimenti su chi scaricava il più grande fino ad arrivare alla più piccola che ero io ? un inferno e ancora oggi non ho molta fiducia in me stessa , perchè gli anni in questo modo pesano . Ma ora sono qui , in Acd , e grazie ad Angel mi sto ricaricando e difendendo !

  • Martina
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    14:08 05/03/25

    In questo periodo mi sto soffermando molto sul lavoro della famiglia, come gesti, semplici parole, semplici azioni possono caratterizzare l’intera vita di una persona. Fare i genitori sicuramente non è facile, ma se un familiare o o un genitore non ti piace o fa violenza, di qualsiasi tipo, non vedo perché non allontanarsi. In un periodo della mia vita, quando ero più piccola, i miei genitori si stavano separando, non mi piaceva più mio padre come si comportava con noi e con mia madre, non per forza uno deve picchiare o fare violenza fisica, ma anche solo le urla, comportamenti e scelte egoistiche e nocive per la tua vita ogni singolo giorno, mi hanno fatto prendere la decisione di allontanarlo e per 5/6 anni lo sentivo raramente e quelle poche volte si litigava pure. Non mi importava se la gente mi diceva “ è tuo padre, devi avere un rapporto con lui”, sin da piccola mi sono sempre detta che prima di essere genitori, sono delle persone e se quella persona non mi piace, come faresti con altre, decidi di allontanarla. Nel tempo mi sono resa conto che non per forza bisogna sempre dare retta ai familiari, fare ciò che dicono, fare scelte in base ai loro piaceri, vedo troppi figli o nipoti scegliere della propria vita e dei propri figli in base alle ideologie dei familiari. Non c’è cosa che mi dia più fastidio, spesso i familiari sono invadenti e irrispettosi. Per non parlare del periodo del covid, io e mia madre isolate perché le uniche senza vaccino. Queste cose non le dimentico. Bisogna amare e difendere, chi ti dimostra amore, che c’è sempre per te, soprattutto nel momento del bisogno, che non si tira indietro e rimane al tuo fianco anche solo per darti supporto o un abbraccio. L’amore che ti da un genitore è da difendere, non la violenza. Grazie per questo articolo!

  • introspezione
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    13:45 05/03/25

    Fortunatamente la mia famiglia non è stata ingiusta o violenta con me, o almeno sicuramente i famigliari più stretti, quindi per quanto sia d’accordo non riesco ad immedesimarmi in qualcuno che ha subito violenze dai propri cari… dev essere molto peggio di qualsiasi altro torto che si possa subire in generale… certo non ho mai avuto la famiglia perfetta anzi, però tutto sommato sono fortunata ad avere un carattere forte e a saper vedere sempre il lato positivo, quindi se non altro non ho particolarmente sofferto e non mi trascino sentimenti negativi

  • giugliano
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    13:22 05/03/25

    Credo di essere stato molto fortunato a crescere in una famiglia in cui, pur nella semplicità di mezzi, non mi ha mai fatto mancare nulla di quanto necessario. Mia madre poi, rimasta vedova in giovane età con 4 figli da crescere con non pochi sacrifici, ha fatto in modo che potessi continuare a studiare fino al diploma di scuole superiori. Spesso, pur non capendo il significato di certe tragiche situazioni famigliari, mi trovo, essendo credente, a rivolgermi al Cielo e a inviare pensieri positivi nei loro confronti. Penso infatti quali sarebbero le mie reazioni ed i miei atteggiamenti se mi trovassi in quelle stesse condizioni. Credo sia impossibile dimenticare il male ricevuto dalla propria famiglia e men che meno arrivare a perdonare. Appunto per il bene ricevuto in famiglia, cerco di capire e provare ad immedesimarmi nelle situazioni altrui trattando chiunque con gentilezza e bontà.

  • giogi
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    10:19 05/03/25

    La famiglia può assumere due atteggiamenti, evolutivo o distruttivo . Troppo spesso accade la seconda e per far tacere le lingue degli altri , accettiamo cose che non devo essere accettate , spesso difendendo noi stessi la nostra famiglia . Io in famiglia non mi sento a mio agio , non mi hanno fatto nulla di abominevole però sento che sento emozioni a volte molto negative , non so da cosa dipenda , da qualche karma o qualche altra cosa .

  • Sir.Caio
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    09:51 05/03/25

    Ho sempre ragionato su questo argomento ed è proprio vero, c’è questa legge non scritta che impone di dover essere sempre dalla parte dei familiari, anche se questi sono in torto. Ma perché mai? Perché sono la tua famiglia? “Sangue del tuo sangue”? Ma per carità, io continuo a pensare al fatto della reincarnazione: ogni volta ci reincarniamo in luoghi e famiglie diverse e ogni familiare nuovo che incontriamo, è semplicemente un’altra persona come noi. Ci si lega poi alla famiglia perché si passano almeno i primi 20 anni di vita a stretto contatto con loro, quindi ci si affeziona alla persona, alla presenza, ma più di questo è semplicemente una persona di passaggio, proprio come noi. Non so se questo è solo un pensiero mio o è condiviso, ma io la penso così. Tutto questo però se parliamo di una famiglia che non si comporta da tale, perché finché è amorevole e ti tratta bene, da figlio, da fratello o quello che è, almeno secondo lo standard, allora si può stare in pace con la famiglia stessa. L’argomento principale delle violenze e cose molto negative non mi colpisce personalmente, quindi non posso dire molto, dico solo che condivido ogni singola parola che è stata scritta. Lodevole come sempre Angel, grazie.

  • Notte
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    08:19 05/03/25

    Una mia amica ha subito violenze sessuali da un suo parente sin dalla tenerissima età, quando non sapeva neppure cosa le stesse capitando. Mi disse che trovò il coraggio di dirlo ai suoi genitori solo quando si accorse che la stessa sorte stava capitando alla sorellina più piccola e, per salvarla, superò la vergogna e la paura di dirlo. I genitori non le credettero, le risposero qualcosa come: "Se è vero quello che dici, ci penserà Dio a punirlo, non noi". Il più grande danno psicologico glielo hanno inferto i suoi genitori che non l'hanno protetta. Poi, tanto per finire di ammazzarla completamente, qualche tempo dopo il suo parente ricevette davvero una giustizia divina beccandosi un tumore (a parere mio una giustizia troppo piccola, meritava ben altro), ma a quel punto la madre di questa mia amica si trasferì da lui per accudirlio, perché "chissà cosa penserebbe di me la gente, se non lo facessi". Inutile parlare dei danni psicologici permanenti di questa mia amica. Purtroppo non fu mai capace di comprendere che la salvezza stava lontano dalla sua famiglia e, nonostante ora sia adulta, ancora cerca disperatamente l'amore dei suoi genitori. Temo che morirà cercando.

  • GiacomoR
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    00:01 05/03/25

    Non è facile essere genitori e si commettono errori provando, ma un conto è un errore piccolo o anche medio/grande, un conto è violentare i propri figli, picchiarli e urlargli contro per qualsiasi cosa, abbandonarli a se stessi nonostante non abbiano l'età per essere totalmente autosufficienti costringendoli a crescere troppo in fretta e molto altro. Queste cose lasciano delle ferite profondissime nei bambini che si porteranno dentro tutta la vita e spesso faranno soffrire anche i loro figli. Conosco questa signora. Suo padre era un alcolizzato e picchiava spesso sia lei che la madre e poi è morto abbastanza giovane. Questa donna poi è diventata una madre terribile che strillava (ora un po' di meno) ai figli ogni giorno ogni minuto. E quando dico ogni minuto intendo ogni minuto, si sentiva anche da diversi palazzi di distanza in Estate quando tiene le finestre aperte. Ti svegliavi la mattina sentandola strillare ai figli, facevi colazione, vivevi la tua giornata, pranzavi e cenavi sentendola urlare incessantemente per qualsiasi cosa. Certo, rispetto a quello che le faceva (e chissà cosa le ha fatto ma non ha detto a nessuno) il padre questo è molto meglio, ma questi bambini che ora sono ragazzi sono cresciuti con tanti tanti problemi. Da piccolo avevo tantissima paura di mio padre, mi alzava le mani abbastanza spesso perché secondo lui era quello il modo per educare i figli, sfortunatamente la chiesa e suo padre gli hanno insegnato che sui figli doveva avere il totale controllo e quando sono cresciuto troppo per menarmi ha continuato comunque a cercare di avere un grande controllo sulla mia privacy (mia sorella questi problemi con mio padre non li ha mai avuti). Non penso che lo abbia mai fatto con vera cattiveria ma più come una reazione ai suoi traumi, lo dico perché escludendo questo durante la mia infanzia è stato un padre molto buono che si preoccupava per i figli, lavorava molto per assicurarsi che avessimo tutto cercando comunque di non viziarci e riuscendo comunque a dedicarci del tempo ogni giorno (lavorava e tutt'ora lavora 60/70 ed oltre ore a settimana), era anche affettuoso quando non era arrabbiato e penso ci abbia lasciato dei buoni valori ed infatti quando gli ho fatto capire i suoi sbagli (non a parole perché ovviamente non ha funzionato ma andandomene di casa e tagliando tutti i ponti per mesi) il rapporto è molto migliorato.

  • sophy
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    21:27 04/03/25

    Questo è un tema che mi tocca da vicino. perché se avevo una famiglia, per me è stato, come se non ci fosse, la mia infanzia, non è stata serena, gioiosa, allegra, non mi sono mai sentita protetta e al sicuro, non ho vissuto e sentito l'amore e l'affetto, dei miei genitori, sono stata due anni in collegio dalle suore, perché sono andati a lavorare all'estero, per pagare i debiti, non ricordo .. un'abbraccio da parte di mia mamma, o mio padre, in famiglia vi erano sempre liti e discussioni, e mi sentivo sempre in pericolo, cercavo una soluzione, che non riuscivo a trovare, ricordo che ero abbastanza chiusa in me stessa, oppure aggressiva, e sulla difensiva, per timore o paura, alle medie una insegnante, capì il mio disagio, e grazie a lei, ho iniziato a sentire, della gentilezza, a cui non ero abituata, perché mi sgridavano , quasi sempre in famiglia.Da bambina avevo circa sei o sette anni, mi obbligavano a prendermi cura di mio fratello piccolo, anche se ero piccola, e se piangeva, era colpa mia, ho conosciuto e respirato, aria di famiglia, da adolescente, quando a volte venivo invitata a pranzo, a casa di conoscenti, e vedevo cosa significasse vivere in famiglia, in pace e tranquillità. Ad un certo punto, ho deciso di dedicarmi da sola l'affetto che non avevo ricevuto, ho cercato di capire come migliorarmi, come sentirmi bene, con me stessa e con gli altri, dedicarmi attenzioni, che non avevo ricevuto, non è stato semplice, è stato un percorso durato anni, e lungo il cammino ogni tanto ho conosciuto persone, che sono state gentili con me, e mi hanno permesso di aprirmi, avere fiducia, nel futuro, credere in me stessa, avere obbiettivi, e raggiungere traguardi per me importanti ora mia madre è anziana, mio padre è mancato, quando avevo dieci anni, ho un mio lavoro, un mio appartamento, aiuto mia mamma che si è operata, ho perdonato lei, mio padre, per essere stati cattivi genitori, molte volte ho detto loro, da bambina che avrei preferito non venire al mondo, li ho perdonati, per trovare la mia pace interiore, e andare avanti anche se ricordo cio' che ho vissuto, Da questa vicenda, ho imparato a non arrendermi, a darmi da fare, a reagire, alla vita sono certa che ho avuto il sostegno di qualcuno, della divinità..che mi è stata vicino, anche quando pensavo di essere sola, Senza che nessuno tenesse a me, dico questo perche so bene che se nessuno mi avesse aiutato, guidato protetto adesso non sarei qui, e sono molto grata per tutto questo e per come mi sento adesso, cone persona, grazie Angel, per le tue parole scritte, che condivido, la famiglia non è esente dalle sue responsabilità, solo perché è la famiglia, è importante offrire ai bambini tutto l'amore, e il sostegno, per la loro crescita, se una persona non è in grado di assumersi delle responsabilità è meglio che non faccia figli, per non farli soffrire, forse il mio è un discorso un po' drastico, ma è ciò che penso, perché soffrirebbero delle creature indifese, e questo non lo trovo giusto,Grazie🙏

  • Nykole
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    21:09 04/03/25

    Hai tanta ragione Angel, ci è stato inculcato questo messaggio sbagliato, direi distruttivo ,di subire in silenzio e cercare sempre delle scuse per i nostri familiari nonostante essi si comportano male. Potrei scrivere un libro di quello che ho dovuto subire nella mia famiglia, dal fato di sentirmi in colpa da quando ero piccolina per essere venuta al mondo, addirittura essere maledetta continuamente da quella persona che si chiamava padre, picchiata per ogni cosa che lui decideva e punita solo perché esistevo.Se provavo a ribellarmi ero cattiva,sbagliata ,una figlia non buona. Il mio unico pensiero era quello di diventare grande ed andarmene via da quel posto e per fortuna ci sono riuscita. Ma, mi sono trascinata per tantissimo tempo delle insicurezze che ho dovuto superare. Oggi, sono finalmente libera ,ho chiuso definitivamente i contatti dopo la morte di mia mamma, il suo ruolo ,molto artificiale, era quello di tenermi legata, anche se da lontano a quel schifo che avevo vissuto. Si, la famiglia va protetta solo se è una brava famiglia in cui ci si dovrebbe sentire felici, ascoltati, protetti, guidati,bisogna finire di trovare le scuse per qualsiasi tipo di violenza subita. Oggi la penso così grazie ai tuoi insegnamenti e alla Pratica che mi ha aiutato a togliere quel velo artificiale che mi teneva accecata,niente più sensi di colpa! Credo anche che la famiglia non è per forza quella in cui siamo nati bensì quella dove ci sentiamo felici, che possono essere semplicemente persone che ci amano e che amiamo. Grazie Angel.

  • Antoine
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    19:43 04/03/25

    È proprio vero tutto ciò che è stato detto in questo articolo. Grazie Angel per avere sempre il coraggio di affrontare tematiche così tanto importanti che purtroppo oggigiorno vengono sempre più sminuite. Io ho passato parecchi anni della mia vita in cui ho sempre sofferto molto a causa della famiglia. Ho subìto violenze fisiche da parte di mio padre molto gravi che mi hanno rovinato la vita, causandomi molti problemi di ansia e molti problemi in generale. Non si possono perdonare le atrocità che la nostra stessa famiglia commette, non si può decidere di difendere l'indifendibile. Questa storia sulla famiglia che va sempre difesa e sostenuta deve finire. Dobbiamo farci rispettare sempre, non dobbiamo mai abbassarci a certi livelli. Il rispetto per se stessi è la prima cosa da tenere bene a mente. Spesso mi ritrovo coinvolto in situazioni familiari assurde a cui non so dare una spiegazione. È incredibile come la famiglia possa diventare il tuo peggior incubo. Grazie mille Angel per averci dato un'altra bella Lezione di vita.

  • Cosmic Feather
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    19:30 04/03/25

    Verità assoluta. In passato mi sono spesso lasciato abbindolare da questa falsa legge non scritta sulla famiglia. Perdonavo, perdonavo e perdonavo ancora, anche quando diventava troppo, anche quando avrei avuto tutte le ragioni per voltare pagina e fregarmene di sentirmi in colpa. Ma no, le manipolazioni e la pressione di questa legge mi ha sempre riportato sui miei passi, a commettere i medesimi errori e a porre l'altra guancia. Per fortuna, col tempo, dopo innumerevoli volte in cui ho dovuto sbattere la testa e grazie a chi ha saputo farmi ragionare, sono riuscito ad uscire da quel loop auto distruttivo e buonista, riuscendo a lasciar andare ciò che non mi apparteneva come i sensi di colpa infondati, per lasciar spazio a ciò che meritava di essere accolto, ovvero il rispetto verso me stesso. Non è stato facile e tutt'oggi ci sto lavorando, ma è fondamentale essere decisi in questa via e portarla avanti anche quando tutto nella tua testa vorrebbe spingerti di nuovo indietro, nelle correnti del buonissimo da cui poi difficilmente riuscirai ad uscirne.

  • Babi999
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    18:13 04/03/25

    Molto interessante anche questo documento, riflettevo in questo periodo sulle famiglie che nonostante i genitori si fanno del male in continuazione, non si sopportano e restano insieme perché devono restare insieme per la famiglia. Mi sono sempre chiesta: quale famiglia?? Al sud poi vedo sempre più persone che si fanno di tutto e poi devono restare insieme oppure qualcuno della famiglia è un criminale però bisogna perdonare e proteggere perché è di famiglia. Torno dopo 10 mesi a casa e mi ritrovo il vicino di casa drogato completamente fuori di testa, lascia la moglie con 2 figli, stava per ammazzarla, la moglie lo denuncia per percosse ok ma non lo denuncia per spaccio che è ancora peggio perché è sempre il padre dei suoi figli, sua madre lo ha sempre difeso da quando era piccolo perché era il figlio però io non sono un genitore ma non credo che bisogna proteggere i propri figli anche quando fanno del male a qualcuno perché è il figlio perché sennò suppongo che sia quasi sicuro che da grande il figlio diventa un deliquente, poi magari sbaglio ma al sud vedo molto spesso succedere queste cose. Grazie Angel